La resa dei conti. Investito in sviluppo un 20° di quanto speso per guerreggiare. E solo un decimo di quel 20° è finito in progetti agricoli, per un popolo a cui non restava altro che coltivare oppio. A chi presentare il conto della disfatta? I paesi Nato potrebbero almeno accollarsi, in proporzione al Pil, l’impegno di dare ospitare le migliaia di profughi in fuga
Riavvolgiamo il filo della matassa dall’inizio. Andammo in Afghanistan nel 2001 per aiutare gli Usa, in base all’art. 5 del Patto Atlantico, ad inseguire a caldo i mandanti degli attacchi dell’11 settembre. In diritto internazionale si chiama hot pursuit e l’inseguimento è legittimo finché è “caldo”, non se dura vent’anni. Venuti meno gli obblighi difensivi si doveva tornare a casa. Invece no. Si decise di “adottare” quel Paese lanciando un’ambiziosa operazione di nation building. Per farlo si ricorse alla Nato (North Atlantic Treaty Org.), istituita nel 1949 in funzione anti-Urss. Che c’entrava con l’Afghanistan, distante 5000 km dall’Atlantico? Parte della…